venerdì 18 settembre 2009

17 e 18 Ottobre a Sonnino, Latina.


Emiliano Zaccaria, Prima Difesa

Carissimi amici, è iniziato un nuovo periodo di eventi per Prima Difesa.Dopo le ferie estive si riparte e noi tutti dobbiamo essere pronti a cogliere ogni situazione che può farci crescere. Siamo più di 1200 ad oggi e siamo molti ma dobbiamo crescere e diventare sempre di più in modo da far capire e vedere a chiunque che dietro tutte le forze di polizia e di sicurezza, ci siamo noi pronti a difendere ed a schierarci al fianco di chi rischia la propria vita per tutelare quella degli altri. Dopo l'apertura della prima sede di Prima Difesa a Fiumicino, dopo la presentazione del libro di Bonini sul g8 di genova ci aspettano altri impegni molto ma molto gravosi. Questo ed altri sono i motivi per cui vi chiedo di parlare a quante più persone possibili di Prima Difesa ed invitaterle ad iscriversi al gruppo, ma anche all'Associazione (si fa tutto on-line dal sito si scaricano tutti i moduli, anche il versamento).Vi invito personalmente a venire quanti più numerosi posibili il 17 ed il 18 di OTTOBRE a SONNINO in provincia di LATINA nella piazza del paese in occasione della giornata della sicurezza dove insieme a tutte le forze di Polizia ci saremo anche noi, per farci conoscere e per far sentire la nostra voce. Vi aspettiamo tutti, un saluto ed un grazie a tutti voi.
Emiliano Zaccaria

Kabul, ancora caduti Italiani.


Afghanistan, attacco ai militari italiani Uccisi sei parà della Folgore, quattro feriti.

Autobomba contro due blindati Lince sulla strada per l'aeroporto della capitale.
Due delle vittime rientrate oggi a Kabul.La rivendicazione dei Taliban.
Morti oltre 20 civili.
KABUL - E' quasi mezzogiorno a Kabul quando si scatena l'inferno. Sulla strada per l'aeroporto, un'auto con 150 chili di esplosivo si lancia contro due blindati italiani. Lo scoppio si sente a chilometri di distanza. Muoiono sei paracadutisti della Folgore, altri quattro militari (tre paracadutisti e un aviere) restano feriti. Molte sono le vittime anche tra i civili, oltre 20 afgani che affollavano un mercato vicino sono stati uccisi e altri 60 sono rimasti feriti. Due soldati appena rientrati dalla licenza. Il convoglio assaltato rientrava al quartier generale del contingente Isaf dopo aver raccolto all'aeroporto un paio di paracadutisti appena sbarcati dall'aereo che li riaccompagnava a Kabul al termine di una licenza in Italia. All'altezza del check point che controlla il traffico verso l'aeroporto, la Toyota bianca carica di esplosivo si è lanciata contro il primo mezzo del convoglio. E' stata una carneficina. Nessun soldato a bordo di quel blindato ha avuto scampo. Le fiamme hanno raggiunto anche il secondo Lince, sul quale è morto un altro soldato e sono rimasti feriti gravemente i quattro commilitoni che erano con lui. I nomi delle vittime e dei feriti. Appartenevano al 186esimo Reggimento Paracadutisti di stanza a Pisa: quattro caporal maggiore; un sergente maggiore, e il tenente che comandava i due blindati. Con loro, sono 21 i militari morti dall'inizio della missione in Afghanistan dal 2004.
Le vittime dell'attentato di oggi sono: il tenente Antonio Fortunato, 35 anni, originario di Lagonegro (Potenza); il primo caporal maggiore Matteo Mureddu, 26 anni, di Solarussa, un piccolo paese sardo in provincia di Oristano, fratello minore di Stefano, anch'egli militare; il primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, 26 anni, nativo di Glarus (Svizzera); il sergente maggiore Roberto Valente, 37 anni di Napoli; il primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, 26 anni di Orvieto; il primo caporal maggiore Massimiliano Randino, salernitano, 32 anni. Ricoverati nell'ospedale da campo francese i caporalmaggiore Rocco Leo, 26 anni, brindisino; Sergio Agostinelli, 32 anni, nato in Svizzera e residente nel Salento; Ferdinando Buono, 30 anni, di Napoli; il maresciallo dell'Aeronautica militare Felice Calandriello, 58 anni, di Sassano (Salerno).
Sono tutti in stato di shock ma senza altre gravi ferite.

Un cratere sull'asfalto: "Sembrava la fine del mondo".
Un'esplosione devastante. Decine di veicoli hanno preso fuoco. Lo scoppio è stato così violento che sull'asfalto ha provocato un cratere profondo quasi un metro. Khuja Hedayatullah si trovava nel bazar a pochi metri di distanza dal luogo dell'attentato: "Sembrava la fine del mondo". In quel momento il mercato vicino era affollato di gente che faceva la spesa per la fine del Ramadan. "Prima c'è stato un fragore enorme - racconta il testimone - e poi piccole esplosioni dall'interno del blindato. Tutto intorno, sulla strada, c'era gente che implorava aiuto, sanguinava e gridava. Molti erano morti. L'aria era piena di fumo e le fiamme erano altissime". I Taliban rivendicano l'attentato. L'attentato è stato rivendicato dai Taliban. Sul sito ufficiale dei militanti è scritto con tono trionfalistico: "Guidava l'autobomba un eroe dell'emirato islamico, il mujahid Hayatullah". Della strage di civili accusano i militari: "E' colpa della forza di occupazione che, dopo l'esplosione, hanno iniziato a sparare alla cieca colpendo molti tra i presenti sul posto". La giornalista scampata all'attentato. I due blindati Lince stavano rientrando dall'aeroporto al quartier generale del contingente in compagnia di due commilitoni appena rientrati dall'Italia. Cristina Balotelli, giornalista di Radio24-Il Sole 24 Ore, era arrivata all'aeroporto di Kabul sullo stesso volo sul quale avevano viaggiato i soldati. All'uscita dallo scalo c'erano i paracadutisti. "Ci hanno detto: adesso portiamo i nostri al quartier generale. Poi torniamo indietro e veniamo a riprendervi. Stavamo caricando i bagagli in un container - ricorda la reporter - quando abbiamo sentito il rumore sordo di un'esplosione in lontananza e abbiamo visto alzarsi una colonna di fumo verso il cielo".

L'esperto: "Il Lince non ha rivali".
E riesplode la polemica sull'affidabilità dei blindati Lince.Dopo l'attacco di luglio in cui morì il caporal maggiore Alessandro Di Lisio, l'artificiere della Folgore vittima di un ordigno esploso sotto il blindato vicino a Farah, i gipponi sono stati rinforzati ma non è stato sufficiente. Gli esperti però ripetono che i blindati italiani restano i migliori: "Sostenere che i Lince non sono sicuri - ha detto Andrea Nativi, direttore di Rid, Rivista italiana difesa dal 2000, e dal 2008 di Risk - è una polemica inutile. Se qualcuno mi trova un mezzo del genere che resiste meglio alle bombe, lo premio. A livello mondiale, il Lince non ha rivali".Karzai. L'attentato suicida è avvenuto pochi minuti dopo che il presidente afgano Hamid Karzai aveva concluso una conferenza stampa dedicata ai risultati contestati delle elezioni. "E' un attentato barbarico e anti-islamico", ha detto Karzai. "Gli afgani non dimenticheranno mai il servizio che i militari italiani stanno rendendo a favore della pace e della sicurezza nel nostro paese". Sei anni fa, Nassiriya. Quello a Kabul è il più grave attentato subito dalle truppe italiane dalla strage di Nassiriya, in Iraq, del 12 novembre 2003. Allora l'esplosione di un camion-cisterna davanti alla base italiana Msu dei Carabinieri provocò 28 morti, 19 italiani (12 carabinieri, cinque militari dell'Esercito, due civili di una troupe che girava un documentario), e nove iracheni.
fonte: laRepubblica

giovedì 9 luglio 2009

Prima Difesa con il G8.


Prima Difesa sempre in Prima Linea.
Prima Difesa in prima linea, non “davanti”, semplicemente “al fianco” dei Primi Difensori.
Prima Difesa non decanta né propina la solita eco di solidarietà fin troppo inflazionata ma, dalle sole parole…
Prima Difesa si pone concretamente “al fianco” di tutti coloro che sono chiamati a svolgere un servizio per l’intera comunità, per la Patria, per i popolo, da sempre Sovrano di questa grande Nazione.
Il servizio quotidiano degli Operatori delle Forze dell’Ordine è delicato e complicato.
Non si nasconde la difficoltà di gestione che avviene con pochi mezzi a disposizione e molta volontà.
Gli Operatori lavoreranno impiegati in servizi che portano il fisico al limite, la mente è impegnata in mille e mille particolari che a volte stressano l’operatore che incredibilmente, mantiene la lucidità necessaria per un possibile intervento, magari di soccorso.
I lunghi ed interminabili turni si accavallano nei lunghi ed interminabili giorni che evocano brutti ricordi e che scongiurano nuove tragedie avvisate dai più allarmisti.
Forse in questo G8 l’unico vero nemico sarebbe potuto identificarsi in una nuova violenta scossa di terremoto, però, sembra che in questi giorni Dio abbia concesso al mondo e agli uomini di buona volontà una nuova, ulteriore, forse meritata possibilità…
Prima Difesa anche in questo caso garantisce a coloro che in questo summit lavora”a garanzia altrui” la solidarietà e la garanzia di una sicurezza legale per tutte le componenti della tutela della libertà.
La libertà è l’unico baluardo di chi la cerca e di chi si presta per mantenerla tale.
Non dimentichiamolo, perchè anche per chi manifesta è garantita la sicurezza da parte delle Forze dell'Ordine.
Prima Difesa garantisce a tutti gli operatori la tutela legale perché a questi ultimi deve essere concesso un meritato sblocco emotivo dal G8, dovuto ad una -di fatto- poco sensibile giustizia che negli anni precedenti non è stata poi così equa, giusta ed imparziale.
Prima Difesa, difende chi difende le Istituzioni.
Agli operatori impegnati in questo delicatissimo compito deve arrivare una sola parola: ”Grazie!

giovedì 2 luglio 2009

Comunicato 2.3.3.2009 - Convegno Nazionale


Foto panoramica del Convegno
Foto di proprietà: Prima-Difesa®2009

Comunicato 2.3.3.2009 - Convegno Nazionale
Prima Difesa riceve il battesimo dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa e dall’Onorevole Franco Cardiello.

Ministro La Russa e l'On. Cardiello.
Foto di proprietà: Prima-Difesa®2009
Il 24 Giugno u.s. nella prestigiosa Sala delle Conferenze di Palazzo Marini, si è tenuto a Roma il I° Convegno Nazionale dell’associazione di promozione sociale: Prima Difesa.
L’associazione, presentata al pubblico dal giornalista RAI Paolo Notari, ha iniziato i lavori con il Presidente di Prima Difesa, Simona Cenni (ex coordinatrice di Azione Sociale), la quale, ha aperto il Convegno con un discorso che ha commosso tutti i presenti: “Onori al Poliziotto Nicola Calipari, onori al Poliziotto Filippo Raciti, applausi per i caduti di Nassirya e per tutti i caduti nell’adempimento del Dovere in nome della Libertà!”.
Presentazione dal giornalista RAI Paolo Notari
Foto di proprietà: Prima-Difesa®2009

Foto panoramica del Convegno
Foto di proprietà: Prima-Difesa®2009
Se c’è classificazione nella Divisa, non v’è distinzione per l‘Uomo che le indossa, “Angelo e Demone” dentro un Uniforme.
Un Angelo troppo spesso “demonizzato” a causa del servizio che presta senza una pianificazione finalizzata ad elidere i rischi, “demonizzato” per le decisioni che prende in pochissimi secondi, “demonizzato” per tutte quelle decisioni che “non” ha potuto prendere in pochi istanti.
Un Uomo quasi sempre "demonizzato" ma mai, MAI "beatificato"!
Poliziotto, Carabiniere, Finanziere, chiunque indossa l’Uniforme oltre ad essere un servitore dello Stato è un Uomo. E’ un Uomo, è una Donna, è un Padre, è una Madre, è un Fratello, è un Cugino, è un Amico, per molti è semplicemente “quello della porta accanto”, egli è un Essere Umano che quotidianamente, spinto da un alto senso del Dovere, presta spontaneamente la sua vita per un bene-vivere sociale senza chiedere nulla in cambio. “Cos’è “Prima Difesa”?
Così si ha risposto il Presidente: “Prima Difesa nasce dalla volontà e dal coraggio di alcune donne. Donne madri, mogli, figlie e compagne di Operatori delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate. All’ambizioso progetto di quest’ultime, quasi timorose di avvicinarsi alle istituzioni, mossi dall’ormai noto spirito di corpo, ben presto si affiancano molti Operatori delle Forze dell’Ordine, convinti che Prima Difesa sia estremamente necessaria in un periodo storico segnato dalla confusione. Insieme, coraggiosi, gli uni e gli altri affrontano quest’avventura chiamata Prima Difesa, tutti sicuri, ancora una volta, di poter essere utili nell’eterno dilemma che attanaglia i cittadini, paradossale se vogliamo, in cui da sempre si perde la risposta, ovvero: “…Ma, chi difende i difensori?”.

Il Ministro Ignazio La Russa
Foto di proprietà: Prima-Difesa®2009
L’intervento del Ministro On. Ignazio La Russa è stato decisivo, confortante e decisamente pregno di significato e non sono mancate addirittura le richieste.
Il Ministro ha infatti chiesto a Prima Difesa di impegnare le proprie risorse formazionali anche nell’educazione civica delle cosiddette “sacche di resistenza” delle curve degli Stadi, essendo gli Ultrà personaggi violenti ed estremisti, quasi l’ultimo baluardo della diseducazione sociale, suggerendo di aggredirli culturalmente.
Altra tematica sociale toccata è stata quella dei Centri Sociali, degli Anarchici e dei Disubbidienti, delicata fascia di contestatori che vedono nelle Forze dell’Ordine un “nemico” anziché un “amico” del popolo.
Immagine del Convegno
Foto di proprietà: Prima-Difesa®2009
Innumerevoli i riferimenti agli anni della contestazione, agli anni di piombo, al G8 di Genova.
Il Ministro La Russa terminava il suo intervento ponendosi a disposizione di tutte le iniziative che Prima Difesa intraprenderà nel suo arduo cammino sociale.
Prima Difesa nasce in un momento storico in cui cen’era assoluto bisogno, Prima Difesa nasce dalla volontà di civili che disinteressatamente dimostrano amicizia e solidarietà a tutti coloro che regalano la propria vita per rendere migliore il nostro Paese, il nostro Stato.
E a proposito di Stato, straordinario è stato l’intervento di Don Walter Trovato, Cappellano della Polizia di Stato che si è soffermato sulla tematica dell’etica dell’Uomo in evidenza sull’Uniforme.
Don Walter Trovato.
Foto di proprietà: Prima-Difesa®2009
Don Walter ha sottolineato il bene primario dello Stato, ovvero, la famiglia. “Non cè Stato senza famiglia!”, ed ancora: “Abbiamo già perso l’identità Umana definendoci “risorse”, perché l’Uomo non è una risorsa, l’Uomo è il fine, l’Uomo non un mezzo!”, riferendosi alla ridefinizione dell’Ufficio del Personale della Polizia di Stato in: Ufficio delle Risorse Umane.
Queste le affermazioni del Religioso che hanno ricevuto l’applauso più commosso e sentito. Ed ancora gli interventi tecnici degli Avvocati Piero Porciani, Eugenio Pini e Costantino Cardiello sulle delicate tematiche legate alle difficoltà quotidiane e professionali in merito ai rischi e relazioni con i cittadini nelle modalità d’intervento, non sempre focalizzate né comprese dall’utente.
Avvocato Porciani
Foto di proprietà: Prima-Difesa2009C

Ed ancora la tematica della "Tutela dell’Operatore durante il servizio", per finire con una nota dolente, ovvero, la gestione degli eventi mediatici: dalla strategia organizzativa al contenimento delle strumentalizzazioni dei media. Si è dibattuto sulla eventuale responsabilità dei giornalisti nell’interpretazione dei fatti e nella evidente diversità nell’interpretazione della notizia da parte degli organi di stampa.
L’Avvocato Porciani concludeva il suo intervento con una domanda: “Chi difende i difensori? E chi difende i difensori dei difensori? Speriamo che quest’area politica ci permetta di difendervi!”, facendo riferimento a tutti gli Avvocati che difendono sub sudice gli Operatori delle Forze dell’Ordine, vittime anch’essi di determinate ritorsioni terroristiche e, non in ultimo, dell’avversità di una certa magistratura “di parte”.
Infine, l’intervento dell’Onorevole Avv. Franco Cardiello ha stimolato e rassicurato le decine di Operatori delle Forze dell’Ordine presenti, l’Onorevole infatti, incentrando il suo intervento sul vergognoso episodio giudiziario del G8 di Genova, sviscerava una serie di incongruenze e di illogicità oggettive ascritte nelle sentenze di condanna a carico dei Poliziotti del 7° Nucleo Antisommossa del Reparto Mobile di Roma, quasi tutti presenti al Convengo.
Ministro Ignazio La Russa, Presidente Prima Difesa Simona Cenni
Onorevole Franco Cardiello. Foto di proprietà: Prima-Difesa®2009
L’Onorevole concludeva il suo intervento garantendo che gli avvocati difensori avrebbero fatto di più che una Prima Difesa, anzi, egli si è così espresso: “Cari Agenti, Ispettori, Amici, alcuni giudici hanno deciso avversità e condanne all’operato delle Forze dell’Ordine del G8, noi Avvocati difensori vi garantiamo fin da ora che non faremo solo “Prima Difesa”, noi vi garantiamo fin da ora che in Appello faremo le barricate, sissignori, noi in aula faremo le barricate di difesa affinché veniate assolti, così com’è giusto che siate!”; “Noi ci siamo schierati come si sono schierati alcuni giudici, noi siamo schierati con le Forze dell’Ordine, noi Avvocati difensori dei Poliziotti del G8 abbiamo deciso di difendere i difensori perché voi e solo voi ci garantite la libertà, ora sta a noi Avvocati garantirvi la libertà con la migliore difesa!”.
Un lunghissimo applauso ha congedato l’Onorevole Cardiello, il quale, sentitamente commosso, dopo il convegno si è intrattenuto con i vari Operatori delle Forze dell’Ordine presenti.
Tra i presenti, si citano e ringraziano i Segretari Generali dei vari Sindacati di Polizia (forse più incuriositi e timorati che realmente interessati…) e tutti coloro che, con la loro presenza, hanno supportato la prima vera avventura di Prima Difesa.
Singolare infine, ma non del tutto imprevista, l’assenza di alcuni politici invitati e di alcuni giornalisti (come ad esempio la signora Giuliana Sgrena), puntualmente invitati al Convegno dall’Ufficio Stampa di Prima Difesa.
Nel ruolo sociale da essi rivestito, la semplice presenza fisica al Convegno avrebbe confortato tutti gli Operatori delle Forze dell'’Ordine presenti con la speranza del dialogo.
Purtroppo però, molti di loro (se non tutti…), sono andati via disillusi dalla forte motivazione della ricerca dialogo che li ha spinti a presenziare.
Ed è noto che dietro le semplici apparenze, si celano sempre grandi misteri.
Forse è il caso di citare Morgan Forster, egli disse: “Avere dei segreti presenta questo inconveniente: perdiamo il senso delle proporzioni e non ci rendiamo più conto se il nostro segreto è importante o no!”
Il Direttivo Nazionale
Ufficio Stampa Prima Difesa

giovedì 11 giugno 2009

prima Difesa: Comunicato 1.1.I°.a.2009

1° CONVEGNO NAZIONALE DI PRIMA DIFESA.

24 GIUGNO 2009 ORE 15:OO c/o PALAZZO MARINI
SALA DELLE CONFERENZE
VIA DEL POZZETTO, ROMA.

Tema: L'UOMO IN UNIFORME: ANGELO E DEMONE.
INTERVERRA' IL MINISTRO IGNAZIO LA RUSSA E L'ONOREVOLE FRANCO CARDIELLO, RELATORE PROF. ANTONIO TIBERIO.

A breve, verrà pubblicato il programma del congevno.
Aderite numerosi.


Uff. Stampa Prima Difesa